Bilancio di mezza stagione. Intervista al Presidente Cogoni.

Una vittoria, quella ottenuta domenica dall’Amatori Rugby Capoterra nei confronti dell’oramai ex capolista Union Rugby Milano che difficilmente verrà dimenticata.

Non solo perché il gruppo allenato da Juan Manuel Queirolo è riuscito a fermare la corazzata Milano, una delle candidate alla promozione, ma soprattutto perché è arrivata davanti al pubblico di casa e alla ripresa della lunga sosta per le festività di fine anno.

In pochi, domenica avrebbero scommesso un solo centesimo sulla vittoria del Capoterra. Forse nessuno. Gli unici a credici sono stati un manipolo di ragazzi e un allenatore che hanno gettato in campo tutto, soprattutto il cuore, pur di vivere una bella giornata di gloria.

Già perché quella vittoria, domenica, è tutta loro, tutta di un gruppo che ha iniziato a lottare e sudare fin dalle calde serate di agosto, pur di arrivare a dare soddisfazioni a se stessi, al coach, bravo a creare l’amalgama tra i ragazzi, che forse oramai mancava da diverso tempo e a una società che con saggezza è riuscita a formare una squadra vincente: a darle identità, entusiasmo e un grande cuore; quello che per ora consente all’Amatori Capoterra di navigare nelle zone alte, anzi altissime della graduatoria e magari coltivare un sogno, fino ad oggi irrealizzabile.

Domenica si gioca (poi ci sarà la sosta per la Guinnes 6 Nazioni). Ancora in casa e ancora, visto che si tratta della prima di ritorno, contro Varese, terz’ultima forza del torneo. All’andata fu vittoria per l’Amatori che si impose all’Aldo Levi di Varese per 36-7.

L’occasione per consolidare il secondo posto (seppur ora condiviso con Milano) cavalcando l’onda dell’entusiasmo e della voglia da parte del Capoterra di continuare a vincere e stupire. E per parlare di questo momento positivo da parte dell’Amatori abbiamo sentito il presidente Andrea Cogoni.

Presidente un bilancio di questa prima parte della stagione: soddisfatto o si poteva fare di più?

“Come detto ad inizio stagione, questo gruppo è la sintesi di anni di vittorie e sconfitte. Indubbiamente sono soddisfatto non per la posizione in classifica, ma per come i ragazzi stanno vivendo questo momento, senza grilli per la testa. Si poteva fare di più? Si, certamente si poteva fare di più, ma anche molto meno e questo ci fa capire che siamo dove meritiamo di essere”.

Merito di coach Queirolo che ha rivitalizzato l’ambiente, ma anche di un gruppo che fin dall’inizio ha creduto mettendosi a disposizione del coach…

“Di sicuro Queirolo è stata la scintilla iniziale, ma anche colui che con il percorso di crescita maturato nella parentesi Argentina, alimenta giornalmente nuove sfide. Il gruppo in assoluto ha fatto la differenza, non avrei mai immaginato che dei ragazzi a fine carriera nati e cresciuti a Capoterra, con delle esperienze in campionati superiori, avrebbero potuto condividere lo spogliatoio insieme ai giovani con questa serenità e lucidità, sia fisica che mentale”.

A proposito di gruppo. Va bene così o la società ha in mente di fare un’ulteriore sforzo?

“La società come tutte le menti di un buon rugbysta malato non si accontenta mai, ma non lo diciamo e soprattutto non ne parliamo, siamo abituati a fare e lo sforzo è giornaliero per mettere l’asticella ad un gradino più alto”.

Secondi in classifica: vittorie, divertimento ma anche fatica e sofferenza. Tutti ingredienti da affibbiare ad un Capoterra che però è stato bravo anche a riportare al comunale i tifosi. Un altro bel risultato?

“Si sa che le vittorie sono sempre l’ingrediente migliore per avvicinare e far affezionare i tifosi, forse siamo stati poco bravi noi a farli allontanare nei momenti di difficoltà del club. La strada ancora è lunga ma stiamo lavorando duramente per portare questa realtà ai traguardi che merita”.

Domenica altra sfida: la prima di ritorno contro Varese, battuto all’andata… gara ovviamente da non sottovalutare?

“Queste parole sono le stesse parole che Queirolo sottolinea prima di ogni incontro. Non esistono gare facili, noi dobbiamo scendere in campo sempre con il miglior gruppo che il lavoro della settimana ha fatto emergere”.

Coach Queirolo ama spesso dire che il gruppo deve migliorare, ma secondo il presidente del Capoterra dove può andare questa squadra?

“Sono convinto che il Coach abbia ragione. Il gruppo ha lavorato molto bene ma ancora può crescere tanto. Conosco i singoli ragazzi e ho visto ogni loro incontro, con la giusta concentrazione questi ragazzi potrebbero togliersi delle soddisfazioni che forse non hanno ancora compreso. Noi come società, come gruppo di lavoro e come cittadina siamo pronti a sostenerli perché ognuno di loro merita un giusto riconoscimento, per aver creduto e sposato un progetto che 1 anno fa era fatto di buoni propositi e belle parole pronunciate dal sottoscritto”.

Ufficio Stampa
Amatori Rugby Capoterra